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Dalla Grecìa allo Jonio

Da Galatina a Gallipoli

Un viaggio dell'anima dall'epicentro del tarantismo alla Città Bella. Galatina e Gallipoli rappresentano il connubio perfetto tra arte, storia e tradizione. Queste due cittadine sono accomunate dalla capacità di rappresentare insieme il fasto di corti eleganti e raffinate, il passaggio della grande Storia – una era la corte trecentesca degli Orsini-Del Balzo, l'altra vedeva nella sua rada la flotta cristiana in partenza per Lepanto – e le tradizioni popolari più remote e genuine come il fenomeno arcaico del tarantismo. Di quest’ultimo resta e viene ben valorizzata la musica e l'antica tradizione olearia che nel Settecento vedeva Gallipoli illuminare, col suo olio lampante, le più grandi capitali europee
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immagine della tappa a Galatina

Immagine di Galatina Il viaggio nel cuore del tarantismo salentino inizia da Piazza San Pietro dove, di fronte alla Chiesa Madre, è ancora visitabile la piccola cappella gentilizia di S. Paolo. Qui, fino a pochi anni fa, le donne ‘pizzicate’ dal ragno venivano condotte per essere guarite attraverso un rito ancestrale. Per conoscere più a fondo il fenomeno, nelle vicinanze si può visitare la Casa-Museo del tarantismo. Inoltrandosi nei vicoli del centro storico, a destra della chiesa madre, si incontra la Torre dell'Orologio innalzata all'indomani dell'Unità d'Italia e decorata con fregi di gusto settecentesco. Di fronte vi è il Palazzo del Sedile, coi suoi splendidi decori su portale e balconi. Seguendo la strada a destra si giunge in Piazza Raimondello Orsini dove si erge il Palazzo Ducale degli Orsini-Del Balzo e si staglia vetusta e imponente la facciata romanica della Basilica di S. Caterina. L'interno, a cinque navate, è completamente affrescato e i meravigliosi cicli della Genesi, delle Storie di Cristo e della Vita di Santa Caterina, oltre all’Apocalisse sulla controfacciata, rappresentano il passaggio della pittura italiana dal Medioevo al Rinascimento ed immergono visitatori e fedeli in un clima di spiritualità coinvolgente e suggestivo. Nella chiesa sono conservati anche i monumenti funebri, in stile gotico, dei membri della famiglia Orsini-Del Balzo. Da vedere anche il Tesoro della Basilica con magnifici e importanti reliquiari e il chiostro con gli affreschi quattrocenteschi all'interno che consentiranno un tuffo nella bellissima città-corte fiorita a cavallo tra il XIV e il XV secolo.

immagine della tappa b Gallipoli

Immagine di Gallipoli Il percorso sull'isolotto calcareo che accoglie il borgo antico di Gallipoli inizia dal Seno del Canneto dove, oltre alla Chiesa di Santa Cristina, sorge la cinquecentesca “Fontana Greca”, erroneamente fatta risalire al III secolo a.C. per via dei tre bassorilievi che raffigurano altrettanti miti dell'Antichità Classica. Percorrendo il ponte del XVII secolo e passando davanti al Castello Aragonese si giunge in Piazza Imbriani dove, alle spalle della fortezza a picco sul porto vecchio, si apre il mercato ottocentesco. Passando da Piazza della Repubblica e seguendo Via Duomo si giunge alla sorprendente Cattedrale di Sant'Agata. Situata in un vicolo che non consente una visione d'insieme, la facciata in carparo è superbamente decorata con fregi e statue in pietra leccese che entrano nel campo visivo di chi guarda secondo una studiata panoramica dal basso verso l'alto. Il vasto interno a tre navate è una ricchissima pinacoteca di artisti barocchi di scuola napoletana e locale. Nelle immediate vicinanze è possibile visitare il frantoio ipogeo di Palazzo Granafei, un viaggio nella produzione dell'olio d'oliva nell'Ottocento. Dopo una gustosa sosta per un pranzo a base di pesce preparato secondo la grande tradizione gallipolina nel Ristorante Il Tramonto, si può percorrere il periplo dell'isola dall'alto dei suoi bastioni andando a scoprire una dopo l'altra le tante chiese appartenenti alle diverse confraternite della città: San Francesco d'Assisi, la Purità, Santa Maria degli Angeli, San Domenico al Rosario.

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